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11 Gen, 19

La giustizia, la politica e noi, esce il nuovo libro di Giovanni Di Cagno

L’avv. Giovanni Di Cagno, socio fondatore di Polis Avvocati ha firmato un nuovo volume «La Giustizia, la politica e noi», edito da Cacucci  presentato pubblicamente a Bari il 10 gennaio 2019.

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L’equilibrio tra i poteri dello Stato delineato dalla Costituzione della Repubblica è fondato su un duplice presupposto: la magistratura è totalmente autonoma e indipendente dal potere politico, ma il magistrato è “soggetto alla legge” emanata dal Parlamento.

Oggi, tuttavia, al magistrato italiano è riconosciuta la facoltà di “integrare, modificare e disapplicare la legge”, laddove la ritenga in contrasto con i princìpi costituzionali. Il che, per un verso altera l’equilibrio tra potere politico e potere giudiziario, e per altro verso determina una situazione di assoluta incertezza quanto alla concreta applicazione della legge, vero fattore di paralisi per il nostro Paese.

Il saggio di Giovanni Di Cagno propone una riflessione circa la necessità di ricercare un nuovo equilibrio tra i poteri dello Stato, che ribadisca lo statuto di assoluta autonomia e indipendenza della magistratura rispetto al potere politico, ma che al contempo definisca la cornice entro cui il potere giudiziario è chiamato a operare.

L’obiettivo dell’Autore – che pure avanza alcune proposte – non è tanto quello di indicare soluzioni politicamente praticabili nell’immediato, quanto di stimolare quel dibattito pubblico che in democrazia rappresenta il necessario preludio alle soluzioni di domani.

Presentazione libro Giovanni Di Cagno Bari

«La certezza del diritto- commenta l’avvocato Giovanni Di Cagno, autore del volume – è inevitabilmente una chimera, e non è neppure auspicabile, pena il rischio di preclusione di ogni evoluzione connessa ai mutamenti sociali. E tuttavia– continua – non è accettabile una situazione in cui l’incertezza, da oggettiva disfunzione da limitare, venga elevata a valore cui tendere. Secondo la nostra Costituzione “i cittadini … sono eguali davanti alla legge”, ma se la legge non è più un riferimento sicuro, allora i cittadini non saranno più uguali».

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