L’avvocato Michele Laforgia, socio di Polis Avvocati, ha discusso ieri, dinanzi al GIP del Tribunale di Bari, dott.ssa Valeria La Battaglia, l’opposizione alla richiesta di archiviazione dell’indagine sulla palazzina di via Archimede 16, a Bari, nel quartiere Japigia.
La “palazzina della morte”, situata a ridosso della ex discarica comunale c.d. “Caldarola”, ospita – o ha ospitato – i 21 inquilini, alcuni dei quali deceduti, che dalla metà degli anni Novanta e sino a oggi, sono stati colpiti da neoplasie rare causate dai roghi della discarica.
L’avvocato Laforgia ha chiesto che l’inchiesta non venga archiviata e che, anzi, la Procura disponga indagini suppletive e più approfondite. “Nel 2018 e nei primi mesi del 2019 ci sono stati due altri decessi che non sono conteggiati nei 21 in quanto l’indagine tiene conto dei casi accertati sino al 2017 – ha dichiarato -. I fatti sono vecchi, ma i reati recentissimi e rischiano di essere futuri, perché stiamo parlando di tumori che hanno una incubazione anche di 30 e 40 anni, quindi i reati si stanno consumando tuttora. Sarebbe assurdo che in una regione come la Puglia, devastata dai danni per i reati ambientali, proprio a Bari, dove abbiamo avuto e continuiamo ad avere una enorme emergenza ambientale correlata all’esposizione all’amianto della Fibronit, non ci sia una indagine completa su questa vicenda”.
A chiedere l’archiviazione del procedimento, nei mesi scorsi, è stato il pm Baldo Pisani, ritenendo che sia trascorso troppo tempo (la discarica è stata attiva dal 1962 al 1988) per poter individuare i responsabili dei reati contestati.
Il gip si è riservata di decidere in merito all’opposizione alla richiesta di archiviazione depositata dall’avvocato Laforgia nell’interesse del Comitato delle famiglie di via Archimede 16.