Si è concluso in fase di appello il processo penale a carico di due dirigenti ministeriali, accusati di non avere riconosciuto la presunta efficacia di uno speciale sistema in grado di ridurre le emissioni delle particelle inquinanti generate dai motori diesel.
I giudici della Corte di Appello di Roma hanno confermato la sentenza di primo grado che aveva assolto gli imputati, riconoscendo sia l’assoluta correttezza del loro operato che la piena conformità degli attuali filtri antiparticolato alle direttive europee, in quanto idonei ad abbattere le emissioni nocive al di sotto dei limiti di pericolosità.